Testo tratto da wikipedia
La fede bahá'í spiega il rapporto dell'uomo nel suo storico e dinamico legame con Dio attraverso il concetto di relatività e progressività della religione; riconciliando così la Storia con ogni monoteismo e anche con le ere precedenti Abramo. Questa religione nasce in seno al Babismo, dispensazione a sua volta nata in seno all'Islam sciita. È sorta in Persia nel XIX secolo e il suo precursore è il Báb, mentre il fondatore della fede bahá'í è stato Bahá'u'lláh (1817-1892), nobile persiano che per quarant'anni soffrì prigionia ed esilio, considerato dai bahá'í l'ultimo in ordine di tempo (ma non definitivo) profeta o messaggero di Dio che è il titolo riservato dai bahá'í a personaggi come Adamo, Abramo, Mosè, Zoroastro, Krishna, Buddha, Gesù, Maometto e il Báb, manifestazioni divine, cioè esseri speciali dotati di corporeità umana ma la cui anima è manifestazione del Logos da non confondersi, però, con Dio altissimo vero e proprio che non condivide la sua sostanza infinitamente più alta con le manifestazioni del Logos: insomma gli uomini sono cosa distinta per essenza dalle manifestazioni che a loro volta sono cosa distinta per essenza da Dio propriamente detto. I bahá'í fanno l'esempio dello specchio: Dio è paragonato al sole, le manifestazioni divine sono come uno specchio terso che riflette il sole; gli uomini attraverso lo specchio vedono esemplificate le perfezioni del sole. Bahá'u'lláh a 27 anni accettò il Babismo, un nuovo movimento religioso indipendente nato nell'ambiente islamico. Nel 1844 a Shiraz in Persia un giovane mercante, soprannominato in seguito "il Bāb" (in arabo e persiano "la porta"), aveva preannunciato la venuta del "grande educatore universale" tanto atteso. Questo profeta precursore, che dava fastidio all'ambiente clericale islamico, nel 1850 venne martirizzato. Analoga sorte venne riservata a moltissimi suoi discepoli. Il suo corpo venne poi trasportato sul monte Carmelo sotto la direzione di Bahá'u'lláh e dopo essere rimasto nascosto per parecchi decenni in vari luoghi segreti onde sottrarlo allo scempio dei nemici. Haifa, tempio bahá'í sul Monte Carmelo. Nel 1863 un nobile persiano di Teheran, sostenitore del Báb, che prese il nome di Bahá'u'lláh (letteralmente "la gloria di Dio") rivelò di essere lui il promesso preannunciato dal Báb e da tutti i testi sacri del passato. A causa di ciò venne perseguitato, esiliato e imprigionato per quasi quarant'anni con decreti congiunti dei governi persiano e ottomano; morirà sempre esule e prigioniero in Palestina nel 1892. Il suo corpo riposa nella tomba a Bahjí, poco distante da Akká attuale Israele, e perciò vicinissimo al monte Carmelo, ed è, per i bahá'í, il punto di adorazione a cui si volgono durante alcune loro preghiere specialmente dedicate. A Haifa, città ai piedi del Carmelo, è stato eretto il mausoleo del Báb che è uno dei due luoghi sacri più importanti della religione bahá'í. Vicino a Haifa, e cioè a Bahjí presso Akka, riposa il corpo di Bahá'u'lláh e la sua sepoltura è l'altro dei due più importanti luoghi sacri della fede bahá'í. Questi due luoghi sono sacri al massimo e identico grado per i bahá'í perché sia il Báb che Bahá'u'lláh sono per loro le manifestazioni divine gemelle per questa era. Tra le numerose opere di Bahá'u'lláh sono Il libro più santo, Il libro della certezza, Le sette valli, Le parole celate. I bahá'í considerano il periodo compreso tra la dichiarazione del Báb nel 1844 e la scomparsa nel 1921 di 'Abdu'l-Bahá come l'"età eroica" della fede. Durante questo periodo i primi credenti sperimentarono grandi persecuzioni e furono poste le fondamenta della loro fede in numerosi Paesi nel mondo. Il periodo successivo al 1921 viene descritto come l'"età formativa". Shoghi Effendi (1897 – 1957) caratterizzò tale periodo come coincidente con l'emergere della religione bahá'í dall'oscurità, attraverso lo stabilirsi della "maturazione" delle sue istituzioni amministrative e grazie all'espansione del credo in tutto il mondo. Shoghi Effendi, interpretando fedelmente gli scritti di Bahá'u'lláh, indicò che l'età formativa sarebbe stata seguita da una situazione di crisi mondiale tale da costringere i popoli e le nazioni — sebbene ancora incoscienti della grandezza della fede bahá'í — a rivedere i loro concetti di politica internazionale fondando una confederazione mondiale, dotata di governo mondiale espressione di un vero parlamento mondiale eletto dai popoli del mondo, e dotata, inoltre, di un tribunale internazionale per dirimere le contese di interessi tra nazioni ed evitare la guerra con sentenze vincolanti fatte eventualmente valere da un unico esercito mondiale con susseguente abolizione degli eserciti nazionali destinati a divenire obsoleti; questa situazione di unità confederale mondiale e semplice cessazione della guerra viene definita "pace minore" a cui poi, nei secoli, seguirà una futura età d'oro, la "pace maggiore" nella quale l'unità mondiale non sarà solo istituzionale e confederale ma anche sentita dai popoli come espressione della essenziale unità spirituale dell'umanità. Dottrina Il principio fondamentale della fede bahá'í è che la rivelazione religiosa non è assoluta, ma relativa e progressiva. Il messaggio essenziale di Bahá'u'lláh è quello dell'unità: c'è un unico Dio inconoscibile, che gradualmente ha rivelato e rivelerà all'umanità il suo verbo tramite i vari messaggeri divini. Tutte le religioni sono viste come stadi correlati della rivelazione della volontà e degli scopi di Dio. Per questo motivo, anche se la religione bahá'í non viene solitamente citata tra le Religioni di Abramo, essa però ne riconosce ed onora tutti i protagonisti. La rivelazione divina è considerata un processo ininterrotto e progressivo; tutte le grandi religioni del mondo hanno origine divina, i loro insegnamenti sono sfaccettature di un'unica verità. La fede bahá'í afferma quindi che esiste un solo Dio e che esiste una sola religione che percorre la storia; tutte le manifestazioni di Dio fanno parte dell'identica catena di rivelazione divina e sono state inviate sulla terra per educare l'umanità. I suoi credenti considerano la vita di Bahá'u'lláh, le sue opere e la sua influenza pari a quelle delle altre Manifestazioni di Dio, come per esempio Abramo, Krishna, Mosè, Zoroastro, Buddha, Cristo e Maometto. I bahá'í considerano il loro fondatore, il più recente nella successione dei messaggeri divini. Lo scopo ultimo della religione bahá'í è l'unità del genere umano e la pace universale. Dice Bahá'u'lláh in un suo scritto: "La Terra è un solo paese e l'umanità i suoi cittadini". La fede bahá'í tende all'instaurazione di una comunità mondiale in cui tutte le religioni, razze, credenze e classi si uniscano, non obliando tuttavia la loro peculiare genesi storica e diversità. Secondo Bahá'u'lláh una società globale per poter fiorire deve basarsi su alcuni principi fondamentali, che includono: la libera indipendente ricerca della verità, l'eliminazione di tutte le forme di pregiudizio; piena parità di diritti e doveri tra uomo e donna; riconoscimento dell'apporto storico di ogni civiltà, progressività e unità essenziale delle grandi religioni mondiali; unicità di Dio; eliminazione degli estremi di povertà e ricchezza; istruzione primaria universale e obbligatoria; armonia tra religione e scienza. Consultazione, come metodo usuale, per la soluzione dei problemi. La glorificazione della giustizia come principio adatto a governare l’umana società. Compartecipazione degli operai agli utili dell’azienda. Le risorse del sottosuolo vanno considerate come patrimonio comune dell’umanità intera. Equilibrio sostenibile tra natura e tecnologia. Una sola lingua ausiliaria universale e una moneta unica mondiale oltre allo stabilirsi di un sistema legale federativo mondiale, che conduca al benessere e alla sicurezza collettiva. Stile di vita Preghiera e meditazione personale, coinvolgimento in attività volte alla pace mondiale e al rispetto dei diritti dell'uomo. Digiuno da cibi solidi e liquidi annuale di diciannove giorni dall'alba al tramonto tra il 2 e il 20 marzo, a differenza degli islamici che lo fanno per ventinove giorni e in periodi diversi. Astinenza totale da alcol e droghe alteranti e intossicanti il sistema nervoso centrale; salvo prescrizione medica e con scopi strettamente terapeutici. Astensione dall'attivismo partitico e dalla semplice iscrizione a partiti (in quanto la fede bahá'í racchiude in sé un insieme di ideali propedeutici a una nascente, pacifica politica universale) con rispetto comunque per i governanti e obbedienza alle leggi in vigore nel Paese di residenza tranne nel caso di richiesta di abiura della fede – caso non ipotetico poiché in taluno stato islamico ciò viene richiesto ai bahá'í anche sotto minaccia di pena capitale; minaccia incombente tuttora in Iran, dove si vuole introdurre la pena di morte per apostasia (da notare che i bahá'í considerano Maometto sullo stesso piano del fondatore della loro fede). Unità nella diversità. Lavoro non visto solo come fonte di mero guadagno, ma anche come atto di culto, se fatto in spirito di servizio all'umanità. Introduzione di un nuovo calendario solare (calendario Badì), composto da diciannove mesi, di diciannove giorni ciascuno, cui si aggiungono (di volta in volta, a seconda se l'anno è bisestile o meno) quattro o cinque giorni, definiti “giorni intercalari”. Apporto alla vita comunitaria attraverso le feste del diciannovesimo giorno (in concomitanza con l'inizio di ogni nuovo mese baha'i) e alla democrazia consiliare elettiva interna attraverso le elezioni annuali dell'assemblea spirituale locale (a suffragio universale, per i maggiori di 21 anni, totalmente senza campagne pubblicitarie; in quanto dovrebbero essere valutate ed elette persone con qualità morali, intellettuali e spirituali che siano intimamente e praticamente vissute e non sbandierate per secondi fini), istituzione che guida le comunità locali in ogni località che presenti almeno 9 baha'i adulti. Ne consegue l'inesistenza tra i bahá'í di qualsiasi forma di clero professionale. La fede bahá'í considera il vegetarianismo come possibile scelta di alimentazione ideale per l'uomo del futuro. Testi sacri Tra le sacre scritture della fede Bahai spicca il Libro più Santo,[4] scritto dal fondatore della religione: Bahá'u'lláh. Fu completato a San Giovanni d'Acri attorno al 1873 anche se alcune sue parti erano state scritte precedentemente. Attorno al 1891 si ebbe la pubblicazione del testo originale in arabo a Mumbai. Altro testo fondamentale della fede Bahai è il Libro della Certezza, scritto da Bahá'u'lláh, parte in lingua persiana e parte in lingua araba, nel 1861 durante il suo esilio a Baghdad, allora provincia dell'Impero ottomano; seguono Le Parole Celate, La proclamazione di Bahá'u'lláh ai re e ai governanti del mondo, Gli inviti del Signore degli Eserciti, Gemme di misteri divini, Le sette valli e le quattro valli, L'epistola al figlio del lupo, Preghiere e meditazioni, Tavole di Bahá'u'lláh. Questi testi, e altri ancora, sono stati tradotti in italiano e pubblicati dalla Casa Editrice Bahá'í italiana, mentre parecchi scritti sono ancora da tradurre dall'arabo o dal persiano, lingue usate da Bahá'u'lláh per la sua rivelazione. I bahá'í parlano di un centinaio di libri scritti dal fondatore della loro fede. Struttura La comunità mondiale è organizzata con una rete di consigli locali, nazionali e internazionali. Ha un unico sistema di amministrazione globale, con consigli governativi elettivi in più di diciottomila località. Riconosciuta dall'ONU come organizzazione internazionale, la sede centrale è a Haifa sulle falde del monte Carmelo dove risiede la Casa Universale di Giustizia che è un consiglio formato da nove credenti eletti ogni cinque anni, con elezioni a scrutinio segreto e senza candidatura né propaganda da una convenzione internazionale composta dai membri, allora in carica, di tutte le assemblee nazionali baha'i del mondo, a loro volta elette annualmente nelle rispettive nazioni con metodo analogo. La religione bahá'í ha resistito con successo all'impulso di frazionarsi in sette, mantenendo la sua unità a dispetto di una storia turbolenta quanto quella di altre religioni dell'antichità, grazie alle linee guida del Centro del Patto, che attualmente è la Casa Universale di Giustizia. I bahá'í hanno avviato numerosi progetti di sviluppo economico e sociale in varie parti del mondo. L'ufficio di sacerdote non esiste nella fede bahá'í I fedeli sono soliti accogliere nelle loro abitazioni altri fedeli per le feste sacre; tuttavia esistono dei templi che si trovano in Germania, India, Panamá, Samoa, Australia, Uganda, Illinois e uno in fase di costruzione in Cile, oltre al complesso del Centro mondiale bahá'í a Haifa, in Israele. La contribuzione ai fondi baha'i, per la costruzione e gestione delle strutture e delle molte attività baha'i, è concessa unicamente agli aderenti dichiarati della fede baha'i e quindi non sono accettati fondi dai non aderenti. Il 1° agosto 2013 la Guida Suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, ha emesso una fatwa che colpisce i bahá'í, per mettere fuori legge la loro religione per apostasia, sebbene al momento una sessantina di appartenenti siano già in carcere in Iran con l’accusa di aver commesso reati di opinione. La fatwa della guida spirituale invita gli iraniani ad evitare i contatti con i bahá'í. Bibliografia
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Voci correlate
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Vari simboli religiosi sulla colonna di un tempio bahá'í, che sintetizzano l'unità della Religione, propugnata dalla fede bahá'í.